L’apparecchio a farfalla, o espansore del palato, è un apparecchio che serve ad allargare gradualmente le due metà del palato per correggere alcuni problemi ortodontici o di affollamento dentale. Questo tipo di apparecchio è più efficace tra i ragazzi poiché le congiunzioni ossee non sono ancora stabili al 100%, ma può essere usato anche sugli adulti.
L’apparecchio ortodontico a farfalla: le caratteristiche
L’espansore si attiva con una vite centrale che va girata solamente verso l’interno della bocca, ovvero, verso la gola. Ogni attivazione corrisponde ad 1/4 di giro della vite (circa 0.2 mm di allargamento).
Non si deve avere paura di far male mentre si fa tale azione perché l’apparecchio è progettato affinché non possa “affondare” nel palato: la manovra corretta si esegue in maniera delicata, senza mai forzare troppo la vite. Quando la vite viene girata c’è un blocco posteriore, per cui non si può sbagliare. Il modo per capire se si è girata la vite nel modo giusto è la comparsa del piccolo buco dove si inserirà la chiavetta il giorno successivo.
L’espansione che si può ottenere girando la vite viene determinata dal dentista stesso, a seconda dei problemi riscontrati.
Quando e se l’appuntamento di controllo del dentista dovesse essere spostato, è importante interrompere le attivazioni dell’apparecchio.
Espansore palatale: quando il dentista lo consiglia
L’espansore rapido palatale è un dispositivo ortopedico molto utilizzato nel nostro studio di ortodonzia a Verona e consiste in una vite centrale collegata tramite quattro bracci a 2 o 4 bande. Le motivazioni per cui può essere utilizzato e per cui il dentista lo consiglia, sono: osso mascellare di larghezza insufficiente, palatoschisi, osso mascellare iposviluppato, dimensioni insufficienti delle vie aeree e deficit di lunghezza dell’arcata superiore.
Separare le due metà del palato non è semplice e richiede per questo motivo una grande forza: nella maggior parte dei casi sono necessarie forze lente e costanti per 15 giorni.
Dopo aver posizionato l’apparecchio è il dentista per primo ad eseguire le prime attivazioni. Successivamente, sarà il genitore a fare tutte le attivazioni eseguendone due al giorno, al mattino e alla sera.
L’apparecchio ortodontico per allargare il palato è efficace?
Questa tipologia di apparecchio è molto utile ed efficace per risolvere tutte le problematiche sopracitate.
Nonostante la sua efficacia, bisogna essere consapevoli anche degli effetti indesiderati, che però sono presenti in qualsiasi tipologia di apparecchio. Ovviamente, il principale fastidio è il dolore dovuto dalla tensione del palato che si prova in particolare durante le prime ore delle prime attivazioni. Altri effetti, anche se rari, possono essere: perdita di sangue dal naso, visione doppia temporanea, fuoriuscita della vite dalle guide per eccessive attivazioni, scarsa igiene orale o il distacco totale dell’espansore o delle bande.
È importante che il paziente non giochi con l’apparecchio con le dita o con penne perché si potrebbe rovinare, fino a far cedere la colla.
Un’altra possibilità è che l’apparecchio rimanga attaccato solo da un lato mentre dall’altro si stacchi e scenda, grattando la guancia e causando molto fastidio: in questo caso, è importante chiamare subito il proprio dentista per assicurarsi un nuovo appuntamento il prima possibile.
Dopo i primi giorni ci si dimenticherà dell’apparecchio in quanto la tensione si allenta ma è necessario, nei mesi di stabilizzazione, controllare molto bene la propria igiene orale e prendere appuntamenti cadenzati con il proprio dentista che ha effettuato l’installazione dell’apparecchio.