I nostri denti possono incrinarsi, scheggiarsi e spezzarsi formando delle fratture. Le cause possono essere molteplici come traumi alla mandibola, masticare qualcosa di duro, digrignamento dei denti durante la notte (bruxismo), perdita di osso che può rendere più vulnerabili le radici, fragilità dei denti dovuta all’avanzamento dell’età.
Il primo campanello d’allarme ovvero i sintomi principali sono gonfiore e dolore (soprattutto durante la fase della masticazione) oppure una particolare sensibilità ai cibi dolci, senza la presenza di carie.
Ma quando è che si parla di dente scheggiato e quando di dente fratturato? Come gestire un dente fratturato e cosa fare per risolvere la questione? Scopriamolo insieme con i consigli della Dott.ssa Bragastini Francesca, ortodontista specializzata a Verona.
Dente scheggiato o dente fratturato?
In genere quando si parla di dente scheggiato si parla di una situazione principalmente estetica in cui la vitalità del dente non è in alcun modo compromessa, di conseguenza se il dente è scheggiato e la scheggiatura è molto ridotta, i bordi taglienti vengono arrotondati e lucidati (rimodellamento cosmetico) mentre se si tratta di scheggiature più estese, si può ricorrere alla ricostruzione in compposito. In termini di dente fratturato si parla di frattura parziale quando la rottura si estende oltre lo strato di smalto, il dente ne risulta lesionato con dolore combinato sia alla masticazione che al caldo/freddo. Si parla invece di frattura completa quando c’è separazione delle due parti.
Come gestire un dente fratturato
Ovviamente nel momento in cui si prova dolore (o immediatamente in seguito al trauma) bisogna rivolgersi prontamente al dentista e fissare un appuntamento per poter intervenire il prima possibile. Se si dovesse staccare completamente un frammento del dente, è importante recuperarlo (anche se caduto per terra) e immergerlo in soluzione fisiologica per poterlo conservare dato che c’è la possibilità che il dentista possa riposizionarlo e incollarlo.
Subito dopo il trauma si consiglia di sciacquare la bocca con acqua tiepida o con acqua e sale. Se c’è sanguinamento, si può utilizzare una garza sterile e mantenere una certa pressione nell’area per almeno 10 minuti, o finché il sanguinamento cessa, per poi applicare un impacco freddo alla guancia o alle labbra in corrispondenza del dente rotto, per ridurre il gonfiore ed alleviare il dolore. In caso di dolore persistente si può intervenire con un antidolorifico da banco.
Nel frattempo si consiglia di evitare di masticare nella parte interessata dalla lesione, evitando anche cibi e bevande troppo caldi o freddi per non andare a “disturbare” l’elevata sensibilità del dente lesionato.
Cosa fare in caso di frattura
A seconda della gravità e della tipologia di rottura, il dentista sceglierà il trattamento più adeguato: nei casi in cui il frammento recuperato può essere riposizionato e incollato, i dentisti sono soliti optare per questa soluzione. In alcuni casi estetici è possibile utilizzare faccette dentali che coprono il danno visibile o ricostruzioni estetiche in composito inei casi più gravi in cui la frattura raggiunge la polpa del dente potrebbe essere necessario eseguire un trattamento canalare.
Quando infatti la rottura arriva in profondità e il nervo risulta esposto, la devitalizzazione e l’eventuale ricostruzione protesica costituiscono l’unica soluzione per eliminare il dolore.