In qualunque ambito della vita e, nello specifico, della salute dell’uomo, la prevenzione è la chiave per evitare problemi e fastidi che, con il tempo, possono condizionare un regolare svolgimento delle attività quotidiane e il benessere generale dell’individuo. L’ortodonzia preventiva è un intervento che tutti i genitori dovrebbero pianificare per il loro bambino sia per tenere sotto controllo l’eventuale formazione di carie, sia per monitorare la crescita scheletrica, la salute gengivale e la posizione dei denti nella bocca del piccolo paziente. Per maggiori informazioni potete richiedere alla Dott.ssa Bragastini di Sorridi con Piacere che si occupa da anni di ortodonzia a Verona.
In cosa consiste l’ortodonzia intercettiva
L’ortodonzia intercettiva è l’ortodonzia dei bambini, così chiamata proprio perché “intercetta” e mira a risolvere eventuali problematiche nell’allineamento dei denti e nel rapporto osseo tra i mascellari e tra le arcate dentarie. Grazie all’ortodonzia intercettiva, è possibile correggere problematiche scheletriche e occlusali della bocca dei piccoli pazienti prima che queste possano evolvere in condizioni di più difficile o impossibile soluzione se rimandati all’età della pubertà o adolescenza.
Questo tipo di ortodonzia si occupa di rieducare le forze muscolari che possono impedire uno sviluppo armonico delle ossa mascellari. Gli obiettivi specifici sono la prevenzione di problematiche dello sviluppo osseo, la modulazione della crescita dei mascellari e il monitoraggio dell’eruzione dei denti permanenti. Simili risultati possono essere ottenuti attraverso l’utilizzo di apparecchi ortodontici “funzionali”, ovvero mobili, e con l’aiuto di esercizi di rieducazione del movimento della lingua e della muscolatura periorale. Le tipologie di apparecchio utilizzate sono varie, spesso combinate e sempre adattate ai singoli casi e condizioni da risolvere; l’espansore palatale è tra gli apparecchi più frequentemente utilizzati, un dispositivo da applicare all’arcata superiore per correggere il “palato stretto” e creare uno spazio favorevole all’eruzione dei denti migliorando, così, occlusione e masticazione.
L’intervento preventivo con l’ortodonzia intercettiva non esclude l’eventuale necessità di un’ulteriore fase di ortodonzia: dopo il trattamento, che generalmente dura tra i 12 e i 18 mesi, sono indicati controlli con cadenza periodica fino a che il paziente non avrà sviluppato una dentizione definitiva; dopodiché gli esperti potranno valutare se una seconda fase di ortodonzia sarà necessaria o meno.
L’età in cui è possibile intervenire
Il periodo in cui è possibile intervenire con l’ortodonzia intercettiva è compreso tra i 5-10 anni, quando il bambino diventa collaborante. Questa fase dello sviluppo, infatti, è quella della dentatura mista, in cui il paziente possiede sia denti decidui (“da latte”) sia denti permanenti: è in questo preciso momento che la crescita delle ossa della bocca può essere stimolata o modulata a seconda dell’esigenza, causando al bambino il minor fastidio possibile, col fine di modellare la posizione dei denti prima che la crescita sia giunta a termine. Tra i vantaggi dell’intervenire con l’ortodonzia quando il paziente è molto giovane rientra la possibilità di sfruttare i denti decidui come appoggio degli apparecchi funzionali, evitando il più possibile di toccare i denti permanenti.
I consigli dell’ortodontista
È importante intervenire con un trattamento ortodontico di tipo intercettivo non appena il genitore nota o diventa consapevole di alcune problematiche o abitudini che il bambino matura nella primissima fase di crescita, quali: difficoltà nella masticazione o nell’occlusione della bocca, succhiamento del dito o del ciuccio, denti sporgenti o non correttamente posizionati, difficoltà nel parlare, digrignamento, rumori nell’articolazione mandibolare, deglutizione con lingua interposta tra i denti. Inoltre, nella fase dell’intervento ortodontico intercettivo può essere consigliabile il consulto con altri specialisti, quali ad esempio il logopedista o l’optometrista ed eventualmente associare al trattamento intercettivo una terapia logopedica mirata e/o esercizi di mioterapia volti a migliorare il tono di alcuni specifici muscoli orali e periorali.